Descrizione
Note:
Descrizione:
L’ingresso si presenta con un’apertura di circa 7 m di larghezza e 3 di altezza. Si discende la ripida china detritica, costituita da massi di ogni dimensione. Dopo una ventina di metri la pendenza diviene meno ripida; sulla sinistra sono presenti ambienti di crollo che presto chiudono. Poco più avanti, la grotta assume un aspetto più verticale e per procedere è necessario destreggiarsi tra grandi blocchi di ghiaccio.
A 18 m di profondità si raggiunge una specie di saletta dal pavimento pianeggiante, oltre cui non è possibile proseguire a causa del crollo della galleria.
La grotta trae origine da un torrentello che raccoglie le acque di fusione dei ghiacciai di Castelfranco e del Piccolo Fillar. L’incontro con il ghiacciaio ha portato alla formazione di una marcata depressione del diametro di una ottantina di metri, ben evidenziata in cartografia. In un primo tempo, si è sviluppato un bacino lacustre di almeno 500 m2; in un secondo tempo l’acqua è riuscita farsi strada alla base del ghiacciaio, fino a che la sezione della galleria è risultata sufficiente ad assorbire l’intera portata del torrente, con conseguente parziale erosione del deposito lacustre. Non è esclusa la ciclicità di questi episodi.
Attualmente, il torrente viene assorbito già alcuni metri prima di entrare in grotta.
Interessante segnalare a valle della grotta la presenza di altri ingressi a differenti quote (ingressi fossili?).
In corrispondenza della grotta, la superficie del ghiacciaio, il cui spessore è stimato in 50 m circa, ha dato origine a uno sprofondamento grossomodo circolare attraversato da profonde fratture.
Internamente, nel periodo della visita non sono stati riscontrati movimenti né di aria né di acqua.
Portata del torrente esterno: 5 l/s
Temperatura dell’acqua: 6.9 °C
Temperatura della grotta: 1.2 °C
(tratto da: Labirinti n. 29, testo: GD Cella, L Galimberti)
Itinerario:
Giunti a Macugnaga, portarsi alla frazione Pecetto, quindi parcheggiare l’auto nei pressi della seggiovia che porta al Belvedere (q. 1370 m).
Per seggiovia o per comodo sentiero ben segnalato (2 h) raggiungere il Belvedere a q. 1910 m; continuare quindi lungo il sentiero che porta
all’Alpe Fillar e al bivacco Belloni. L’attraversamento del ghiacciaio è facilitato dalla presenza di ometti e paline, che ne indicano il percorso.
Sul finire del ghiacciaio, risalirne il bordo occidentale fino a raggiungere un impressionante imbuto, profondo una trentina di metri; discenderne con cautela il lato più sicuro, quindi seguire il torrentello che in breve porta alla grotta (30 minuti dal Belvedere).
(tratto da: Labirinti n. 29, testo: GD Cella, L Galimberti)
Storia: