Descrizione
Note:
Descrizione:
Dall’ampio portale di accesso, 8 m x 15 m, si risale una conoide di detriti, raggiungendo l’ingresso superiore, costituito da un pozzo profondo 38 m. Una stretta fessura, all’estremità opposta del salone di ingresso, permette di raggiungere una bassa galleria ed un successivo pozzo di 30 m. Il fondo del P30 è chiuso da concrezioni, ma con un facile pendolo a metà pozzo si raggiunge una grossa condotta che, con percorso inclinato e brevi saltini, porta su un pozzo subverticale di 40 m. Un pozzetto di 5 m ed un altro di 30 m conducono in un salone stupendamente concrezionato, ambiente piuttosto raro per le grotte piemontesi.
Da qui, una difficile risalita di 20 m porta, attraverso una fessura, ad un condotto e ad un nuovo salone di crollo.
Gli ambienti diventano molto complessi; un’altra sala e una serie di condotti con alcuni pozzetti costituiscono il fondo del 1984 a -195 m. Nel 1990, forzando il fondo del salone, il GSG trova uno stretto passaggio tra i massi, seguito da un P12 e un P18 alternati ad ambienti angusti, fino alla massima profondità di -295 m, senza circolazione d’aria.
La grotta è percorsa da una forte corrente d’aria non costante, che inverte sul secondo pozzo. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Dalla frazione Trappa si prende la strada sterrata che, dopo 3 km, conduce alla frazione Pianbernardo, ove si deve necessariamente lasciare l’autovettura. Si prosegue per circa un’ora su comoda mulattiera fin quasi a raggiungere la località Prati sopra le Balze; pervenuti in zona, ci si sposta a destra lungo una traccia di sentiero, fino ad incontrare l’arrivo di una vecchia teleferica. La grotta è localizzata una cinquantina di metri più in basso, lungo ripidi pendii sospesi sulle pareti nord che sovrastano la Valdinferno. L’ingresso è costituito da un grosso pozzo a cielo aperto, che si può evitare seguendo un canalino più a sinistra, che porta alla base del pozzo. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
La grotta è conosciuta fin dagli inizi degli anni ‘60. Nel 1984, il GSP traversa sopra il vecchio fondo (-58 m,) ed esplora fino a -195 m. L’attuale fondo a -259 m è stato raggiunto dal GSG nel 1990. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)