Descrizione
Note:
Descrizione:
Dopo due brevi pozzi ed un passaggio angusto, si giunge ad una grande frattura. Alla base della frattura, sulla destra, si apre una galleria, cui segue una sequenza di pozzi in risalita, fino ad una galleria nella quale arrivano il secondo e il terzo ingresso della carsena. Seguendo la galleria una nuova sequenza di pozzetti chiude rapidamente.
Alla base della frattura iniziale, proseguendo dritti, si percorre un meandro che sprofonda in un pozzo da 25 m.
Alla base del pozzo sulla destra, un reticolo di grandi gallerie su più livelli chiude inesorabilmente su riempimenti e strettoie. Proseguendo dritti, invece, si prende la via che porta al fondo.
Dopo due saltini, un stretta frattura conduce ad un pozzo di 15 m (-150 m) che se attraversato sulla destra raggiunge una serie di condotte tutte chiuse, dritti invece si entra in una frattura larga pochi centimetri e alta molti metri, che porta via tutta l’aria della grotta. (la (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Dal Passo Flamalgal, si percorre il sentiero fino al canale che si apre dopo la Rocca del Ferà. Si scende il canale lungo la destra orografica; l’ingresso dell’abisso si apre dietro un grosso masso. (la (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
La grotta è stata scoperta nel 1956 dal GSP. La strettoia alla base dei primi due pozzi venne forzata nel 1966 portando la grotta a -119 m. Nel 1973, GSP e CMS, proseguirono l’esplorazione fino alla profondità attuale di -174 m e con la scoperta di tre nuovi ingressi. Nel 2003 venne traversato l’ultimo pozzo e rilevata la grotta. (la (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)