Descrizione
Note:
Descrizione:
Si presenta come un'ampia caverna ben visibile in distanza, avente un maestoso portale d'ingresso largo metri 27,80 e alto m 8. Il terreno, che fronteggia l'apertura è erboso, assai inclinato e ricoperto da ontani (fitta vegetazione ndr). Dal lato sud, balza sul torrente con salti rocciosi di assai dubbia percorribilità. Il suolo, di roccia compatta è in forte salita verso l'interno e forma numerosi piccoli ripiani con poco terriccio.
Mentre la parete nella metà a sinistra (Nord) presenta una infinità di escavazioni verticali con grande quantità di buchi e qualche ripiano formante una specie di trono, quella a destra si presenta sotto forma di lastroni lisci. Pure nell'interno e specialmente sul soffitto, si notano belle
colorazioni in rosa pallido, che pare siano dovute a sali di manganese. Data l'ampia apertura, la luce giunge ad i/luminare ottimamente l'intera cavità. L'acqua trapela lentamente sul lato sinistro (Nord) dell'ingresso, mentre nell'interno lo stillicidio è nullo.
Considerata anche la sua forma è facile arguire che la caverna venne scavata dalle acque del Torrente Rocciamelone, poiché essa va mano a mano allargandosi nel verso in cui le acque stesse scorrono. Le escavazioni verticali interne sarebbero state prodotte dallo scorrimento delle acque che, uscendo dal vari buchi (taluni assai profondi) ancora visibili, ne solcarono le pareti. E' da escludersi l'origine per crollo poiché il tetto è formato da una massa compatta di calcare nel quale non si vede la benché minima traccia di fessura o frattura. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Itinerario:
Da Foresto, lasciata l'auto all'imbocco dell'Orrido, si risale la bella mulattiera acciottolata che porta alle Maisonette. Raggiunto il relativamente ampio ripiano, dalla mulattiera si staccano alcuni sentieri. Conviene tenersi sulla destra e seguire il bordo superiore dell'Orrido fino ad un ben visibile pilone votivo. Dal pilone il sentiero s'inoltra nella vegetazione e in alcuni punti si confonde con altre tracce.
Prendendo a riferimento il primo traliccio dell'alta tensione in riva destra, poco prima di questo, il sentiero ridiventa ben marcato e comincia a scendere verso il torrente. Già all'inizio della discesa, tra la vegetazione, s'intravedono gli ingressi delle Voute. Per raggiungerli si deve però attraversare il torrente: un sentierino tra rovi e vegetazione conduce all'ingresso della cavità superiore e qualche metro più in basso alla
caverna A. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Storia: