Caverna B del Rocciamelone (PI1532)

Dati principali
Sinonimi
Primo segnalatore
Località
LE VOUTE SUPERIORE
Area
Chianocco - Foresto
Valle
Montagna
CIARMETTA
Coordinate
Lat: 45.1511597, Lon: 7.1095244, Quota: 730 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 14 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: n.d. +: 7 m Totale: 7 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
Descrizione:
E' di gran lunga la più interessante di tutto il sistema. N ella stagione estiva é completamente nascosta alla vista da vari castagni che crescono assai rigogliosi e non è visibile che da pochi metri di distanza. Durante l'inverno, invece, è visibile, unitamente alla caverna "a"; non appena abbandonata la mulattiera, da quota 785, si inizia la discesa per il sentiero che raggiunge il torrente. L'apertura ha forma ellissoidale, è larga m 24,1 con un'altezza massima di m. 4.90. Il terreno antistante è erboso, ricoperto di castagni e scende con uniforme inclinazione verso il torrente. Il fondo è nel primo tratto terroso, coperto da minuti detriti rocciosi; presenta poi, avanzando verso destra (Est) un duplice gradino formato da vari monticelli prodotti da stalagmiti in formazione e numerosi pozzetti circondati, da concrezioni e scavati dall'erosione meccanica dell'acqua che copiosamente gocciola dal soffitto. Tale stillicidio è sempre attivo in tutte le stagioni. Il soffitto, nella metà di destra, presenta una grande quantità di stalattiti a forma mammellare {maggiormente pronunciate verso l'apertura), mentre nella metà a sinistra mancano completamente. In complesso, la caverna è assai ricca di formazioni stalattitiche e stalagmitiche una di esse raggiunge circa 4 metri d'altezza. Esse sono localizzate nella zona più interna della caverna e nel lato destro. (Est}. Sul lato sinistro, una grande stalammite di oltre due metri d'altezza si delinea staccandosi nettamente dal fondo. Ha un aspetto mostruoso conferitole da due profonde buche che costituirebbero le occhiaie e da una protuberanza nel centro a forma di becco; la battezzai il "mostro''. Varie erosioni verticali si notano e sono assai visibili nella fotografia fuori testo. Non è facile determinare come si sia formata, data la sua strana forma. Volgendo verso destra {sempre di chi entra), si notano rocce erose da acque in lame a spigoli taglienti, molto analoghe a quelle originate da antiche correnti sotterranee che si possono ammirare nella Grande Grotta di Castel Luoghi (e/o di Postumia}.
Seguono alcune stalattiti del soffitto che ormai non presentano più alcuna guttazione. Il soffitto nel centro presenta una specie di cupola con un marcatissimo ripiano a labbra sollevate. Particolarmente, interessante è una strana stalammite, alta circa 4 metri, con la base ellissoidale, quasi isolata e completamente vuota, presentante una cavità interna, alla base, di m 3,30 per 2,20. e circa 3 metri di altezza. Le pareti interne sono formate da concrezioni calcaree a forma lamellare nel senso verticale, di assai gradevole effetto.
VI si può accedere a mezzo d'una strettoia di circa 60 centimetri di ampiezza sul lato destro, mediante una vasta apertura naturale. Tale cavità, che denominai "salotto"; comunica ancora con la caverna principale mediante un foro (pure naturale) sul lato sinistro, di circa 60 centimetri di diametro, e alla base, sul davanti, mediante due fori che sboccano sul gradino del fondo. Questa stalammite si allarga man mano si avvicina al
pavimento e non si riesce a concepire come si sia formata poiché, logicamente, avrebbe dovuto crescere verticalmente e non con /'attuale forte inclinazione. Sopra, ti soffitto si innalza per alcuni metri, ma non e stato possibile superare la stalammite per mancanza di appigli essendo essa per lo più coperta da muschio fradicio con concrezioni calcaree piccolissime, ma appuntite e taglienti. Si può superare la strettoia a destra,
ma il tetto forma un taglio troppo stretto per il passaggio della persona. Dopo molti tentativi, mi persuasi che la cavità sopra la stalammite si deve restringere assai presto e probabilmente serviva di letto a qualche corrente sotterranea. La caverna 'b" termina sul lato destro con una minuscola cavernetta, chiusa parzialmente su/ davanti da stalammiti. (da G. Muratore - 1940 - Le Caverne del Rocciamelone - Rivista C.A.I n° 60) (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Itinerario:
Da Foresto, lasciata l'auto all'imbocco dell'Orrido, si risa le la bella mulattiera acciottolata che porta alle Maisonette. Raggiunto il relativamente ampio ripiano, dalla mulattiera si staccano alcuni sentieri. Conviene tenersi sulla destra e seguire il bordo superiore dell'Orrido fino ad un ben visibile pilone votivo. Dal pilone il sentiero s'inoltra nella vegetazione e in alcuni punti si confonde con altre tracce.
Prendendo a riferimento il primo traliccio dell'alta tensione in riva destra, poco prima di questo, il sentiero ridiventa ben marcato e comincia a scendere verso il torrente. Già all'inizio della discesa, tra la vegetazione, s'intravedono gli ingressi delle Voute. Per raggiungerle si deve però attraversare il torrente: un sentierino vegetazione conduce della caverna B. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Storia:
Foto
Foto cavità

Renato Sella - Licenza: CC BY 4.0