Descrizione
Note:
Descrizione:
Il piccolo ingresso introduce in una frattura simile alla navata di una chiesa. E' infatti larga poco meno di due metti, alta una quindicina e chiude ad arco. Il pavimento della frattura è inclinato verso valle e sfocia all'esterno da entrambi i lati: in basso, in uno spazio contornato da massi enormi, da dove s'intravede a circa dieci metri d'altezza un'ulteriore discontinuità perpendicolare alla navata; in alto, sul terzo ingresso, piccolo e parzialmente occluso da un masso. La frattura perpendicolare, più stretta, può essere raggiunta anche "in libera" (passaggio però molto esposto, utili 10 m di corda, spit in loco) Altra decina di metri e si confluisce in una ulteriore frattura (questa parallela alla navata) che in breve diventa inagibile. Sul lato inferiore, risalendo i massi, si penetra in un basso cunicolo, parallelo a quello iniziale, che costituisce un quarto ingresso. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Itinerario:
Sulla strada Settimo Vittone - Nomaglio, fino alla frazione Gen (Gien sulla CTR) superata la quale sulla destra, s'imbocca la strada che porta alla cava. A circa cinquecento metri dal bivio s'incontra uno slargo che precede un grande affioramento roccioso. Sulla destra, in direzione NW discende il versante la tenue traccia di un sentiero. Occorre scendere per circa cinquanta metri di quota poi puntare verso sud. L'ingresso è
angusto e si apre alla base dell'alta e frastagliata falesia che ospita tutte le cavità descritte negli anni '80 dello scorso secolo. (indispensabile l'uso di un gps). (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Storia: