Descrizione
Note:
Descrizione:
Superato l'ingresso in prossimità di alcuni massi di frana, si prosegue tenendosi alti in corrispondenza di una condotta freatica approfondita gravitazionalmente in regime di bassissima portata. Dopo 8 m ci si deve fermare in corrispondenza di un riempimento che occupa l'intero condotto nella parte piu' larga; la grotta prosegue strettissima ed impercorribile fino a sfociare nuovamente all' esterno dopo pochi metri.
La grotta si apre in un livello di calcari organogeni di colore biancastro appartenenti alla formazione miocenica di Visone (Calcari di Acqui auct.). La cavità segue una vistosa frattura ben visibile all' altezza del soffitto; l' intercapedine risulta completamente riempita da grossi cristalli di calcite a sfaldatura romboedrica di colore nocciola.
Sulla volta si notano una serie di bellissime cupolette, sulla cui origine non si è indagato, mentre le pareti si presentano lisce ma incise da numerose conchette.
Nel corso della visita la grotta era attraversata da una forte corrente di aria, che la rendeva particolarmente asciutta.
Il sedimento che occupa la parte alta della grotta risulta costituito da vari livelli di argille, separate da livelletti spesso discordanti di sabbia e ghiaia.
(tratto da: Labirinti n.10; testo: G.D. Cella)
Itinerario:
Raggiunta la cava di Visone, portarsi nel vasto anfiteatro di scavo sito a meridione, scavo sottostante la strada che si stacca dal passaggio a livello. L'ingresso della grotta, un foro di una settantina di centimetri di diametro a livello del terreno, si apre alla base della paretina rocciosa di settentrione.
L' ingresso della grotta è ben visibile anche dalla strada sopra descritta.
(tratto da: Labirinti n.10; testo: G.D. Cella)
Storia: