Grotta degli Animali (PI231)

Dati principali
Sinonimi
Primo segnalatore
Località
FRAZIONE VALDINFERNO
Area
Rocca d'Orse - Valdinferno
Valle
Montagna
BEC RONZINO
Coordinate
Lat: 44.1813356, Lon: 7.9438338, Quota: 1577 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 170 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: 26 m +: n.d. Totale: 26 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Raggiungere la Grotta dell'Orso n. 150 Pi; proseguire lungo il sentiero per qualche decina di metri fino a un caratteristico poggio; abbassarsi sulla destra lungo un ripido pendio erboso e roccioso per circa 25 metri fino alla base di una paretina rocciosa sotto al poggio suddetto; seguire una cengia erbosa alla base della paretina e dopo pochi metri si perviene all'ingresso della grotta. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Descrizione
Note:
Descrizione:
La cavità si apre nei calcari del giura in prossimità del contatto coi sovrastanti calcari del cretaceo. Attualmente si trova in una zona idricamente quasi inattiva sia per la distanza dalla falda freatica, sia per la vicinanza alla superficie e sia anche per la mancanza di zone d'assorbimento.
Consta praticamente di un'unica grande galleria che si addentra nel monte in direzione costante per circa 120 metri. Vi si può accedere attraverso due distinti ingressi che comunicano fra loro mediante un pozzo di 7,5 metri.
L'ingresso superiore, che si raggiunge seguendo l'itinerario dato, immette in un breve e stretto condotto attraverso cui si perviene, con due salti di 3 e 4,5 metri, in un'ampia sala di m 8 X 10. Il piano di stratificazione dei calcari giuresi ne costituisce la volta. Di qui si dipartono alcune diaclasi che formano brevi gallerie di secondaria importanza nonché la galleria che immette all'ingresso inferiore. I due salti citati appaiono, ad un esame morfologico, come i resti di grosse marmitte; la più bassa è completamente riempita da sassi di crollo.
Proseguendo invece lungo la galleria che adduce all'ingresso inferiore, la morfologia di crollo si è sovrapposta ai possibili fenomeni primari e si notano solo più le giaciture delle diaclasi ben visibili in volta.
Proseguendo nella direzione della diaclasi principale e cioè N 90° E, si incontra quasi subito un salto di m 11 attraverso cui si scende con facilità e senza attrezzatura in una forra. Le pareti, grosso modo parallele, sono caratterizzate da sporgenze e rientranze, da lame di roccia e vecchi scallops, caratteristici di questo tipo morfologico. Dalla base del salto si può tornare per 10 metri verso l 'ingresso della cavità fino a un punto, esattamente sotto la grande sala di 10 X 8, in cui la forra è completamente intasata da blocchi di ogni dimensione, il che conferma l'ipotesi che il fenomeno di escavazione proseguisse fino all'esterno, sempre con questo tipo morfologico di galleria a forra.
Proseguendo invece verso l'interno del monte, il suolo diviene presto fangoso con varie pozze d'acqua e il fenomeno clastico lascia presto il posto ad una azione litogenica: la galleria prosegue piuttosto uniforme e pianeggiante con volta molto alta, pareti quasi parallele e distanti circa un metro, in direzione quasi costante per circa 120 metri. Mancano completamente i meandri, mentre si notano dei piccoli slarghi a sezione ellittica, quasi resti di semi-marmitte sventrate. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Itinerario:
Storia:
Foto
Foto cavità

Massimo Sciandra - Licenza: CC BY-SA 4.0