Borna d'la Faia (VA2007)

Dati principali
Sinonimi
Primo segnalatore
Località
Area
BIONAZ - VALPELLINE
Valle
BUTHIER (VALPELLINE)
Montagna
BECCA DI LUSENEY
Coordinate
Lat: 45.8874946, Lon: 7.4670602, Quota: 1902 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 39 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: 16 m +: n.d. Totale: 16 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
Descrizione:
Per un cunicolo basso si perviene ad una nicchia globulare cui ne sovrasta un'altra (pozzo vert. m. 2) della stessa forma alla quale segue una galleria tortuosa ascendente a chiocciola che conduce ad un'altra doppia nicchia (pozzo m. 3) che per altra stretta fessura rimette all'aperto molto in alto in piena parete. La grotta è un bellissimo esempio di erosione carsica-torrentizia turbinosa avvenuta con corrente a forte pressione, come denotano le molte nicchie di erosione e le doppie concamerazioni sovrapposte, a struttura ovoidale, separate fra loro da setti sottili. La galleria è a sezione ellittica con diametri quasi costanti, e qua e là vi sono depositi argillosi e ghiaie rotolate, a testimonianza di antiche acque circolanti. Ora la cavità è asciutta.
Sul soffitto, nella parte mediana, si notano belle concrezioni fragilissime di calcite a struttura globulare raggiata, grosse anche come piccole noci ed unite alla roccia da sottili peduncoli. La morfologia attuale del versante roccioso e la notevole altezza delle aperture sul fondovalle attuale permette di stabilire che la sua escavazione non è recente (postglaciale), ma risale al periodo in cui si pervenne - per ulteriore abbassamento - da un dato livello del fondo vallivo a quello sul quale si distesero i ghiacciai wurmiani'' (C.F. Capello - Grotte e caverne delle valli delle Dare Baltea e Riparia) (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Itinerario:
"Si segue il sentiero sulla sinistra idrografica (del Buthier), oltre la cascata del torrente Albiera sin di fronte alla conoide di falda della regione Melè, quindi si sale fra i pini sino alla rupe incombente, caratteristica per una macchia verde-rame a striscia che l'attraversa nell'altezza. La rupe è costituita da scisto calcareo grigio a stratificazione irregolare e !ingresso inferiore della grotta è in luogo assai esposto a mezza parete". (da C.F. Capello - Grotte e caverne delle valli delle Dore Baltea e Riparia - 1939)
È particolarmente difficile raggiungere l'ingresso. La salita (ormai molto confuse le tracce di sentiero) aggira paretine strapiombanti attraverso canali erbosi quasi verticali, nella visita del 2009 è stata utilissima una corda di 15 metri che ha di molto agevolato la discesa. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Storia:
Foto

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