Descrizione
Note:
Descrizione:
Nonostante il nome, solo un'esigua parte si sviluppa nelle arenarie {Via Vecchia): infatti, già nel primo pozzo, risulta visibile il passaggio dalle arenarie alla dolomia, dove si estende il resto della grotta.
VIA VECCHIA
Un ridotto passaggio, tra i resti di un'antica inferriata, immette in uno scivolo che termina in una modesta sala.
Sul fondo, infilandosi in un breve meandro, si perviene all'attacco del primo pozzo. Da qui una serie di salti, intervallati da passaggi molto stretti, conduce in breve a -60 m dall'ingresso. È interessante segnalare la presenza, sul secondo pozzo, di uno strato fossilifero a crinoidi. Proseguendo verso valle, alcuni passaggi disagevoli sfociano in grandi ambienti in successione. Dall'ultimo salone, sulla sinistra, ha inizio la stretta forra attiva che porta verso il fondo della grotta. Dopo circa 200 m di percorso stretto, si raggiunge il Quadrivio: evidente punto d'intersezione tra la Via Vecchia e la Via Nuova. Dal Quadrivio, verso valle, in pochi minuti si giunge alla base dello spettacolare camino di 80 m (che continua poi con un cunicolo, per un dislivello totale di circa + 120 m), risalito dai biellesi alla fine degli anni '70. Seguendo l'acqua, attraverso ambienti sempre più stretti, si arriva all'imbocco del Sifone: condotto alto dai 30 ai 50 cm e lungo oltre 20 m con l'acqua che, nei periodi secchi, lascia lo spazio necessario a respirare. Un P10 e una stretta forra che diventa impraticabile, per le dimensioni e per l'acqua, segnano la fine delle esplorazioni biellesi alla profondità di -143 m .
VIA NUOVA
Rappresenta sicuramente la via più rapida e comoda per raggiungere il camino da 80 m e da li, eventualmente, il fondo. L'.ingresso è costituito da un saltino di circa 4 m che immette in uno scivolo basso e fangoso.
Proseguendo per uno stretto budello, si sbuca alla sommità di un grande ambiente. Da qui si comincia a scendere su frana e una serie di saloni intervallati da passaggi stretti conducono all'attacco del Pozzo delle Concrezioni (P15). Dalla base del pozzo, in breve, si raggiunge il Quadrivio e quindi la Via Vecchia. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Itinerario:
Storia:
La grotta delle Arenarie era una piccola cavità, con uno sviluppo inferiore ai 20 m, conosciuta già da tempo. Nel 1971 i biellesi del GSBi riescono a liberare un passaggio nella frana che costituiva il termine della grotta, dando così il via alle esplorazioni. In breve tempo la grotta delle Arenarie diventa la più importante del monte Fenera e la più estesa del Piemonte nord. Tra il 1977 e il 1978, viene scoperta ed esplorata la cosiddetta Via Nuova. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)