Descrizione
Note:
Descrizione:
La grotta, intercettata da lavori di cava in sei punti, si presenta come un intricatissimo complesso di gallerie e laminatoi scavati a pressione, che si intrecciano tra di loro. Le acque del torrentello interno si gettano parte nel sifone, parte in una sorgentella del ramo fossile della sottostante grotta.
Ripetuti tentativi di trovare un collegamento tra le due grotte non hanno finora fornito risultati incoraggianti. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Itinerario:
Parcheggiare nello slargo della strada adiacente il Museo di Marmo (4 posti auto).
Seguite la strada in discesa che porta al museo (all’inizio, sbarra), quindi attraversate lo Strona sull’evidente ponte pedonale in ferro.
Un ripido sentiero vi porterà alla strada marmifera che con dolce salita vi condurrà al piazzale di cava (20')
Attraversate l’intero piazzale di cava in direzione di Sambughetto. Arrivate all’argine del Chignolo, quindi risalite la marmifera che lo costeggia fino a raggiungere dei massi squadrati di cava (Grotta sottol'Intaglio;10’).
Dai massi proseguire sulla marmifera per una quindicina di metri, quindi risalite ortogonalmente il pendio di sinistra per una ventina di metri di dislivello lungo tracce poco evidenti. Siete ora nel piazzale di cava superiore! Proseguite qualche metro in direzione N-E, lungo una traccia più evidente (nei pressi è ancora infissa nella roccia una carrucola di rinvio del filo elicoidale), che permette di attraversare comodamente l’evidente intaglio che incontrerete. Proseguite nel prato ancora per una decina di metri, avendo cura di costeggiare un evidente piccolo rilievo che avete sulla sinistra. L’ampio ingresso si apre alla sua base orientale (10').
Nel periodo estivo questo itinerario è impercorribile causa vegetazione. Dal piazzale di cava conviene quindi retrocedere per un centinaio di metri, fino a intercettare nei pressi di una frana la mulattiera che con vari tornanti porta al piazzale di cava superiore. Prendete nota che Il primo tratto è stato asportato! Itinerario intressante in quanto intercetta resti di edifici e piani di cava, oltre a attreversare un frammento di lizza ben conservato.
Programmate 30 minuti scarsi di cammino, su terreno disagevole.
Storia:
Le prime esplorazioni sono da attribuire, quasi certamente, ai frequentatori della sottostante Balma dai Faij e ai cavatori, mentre il primo studio scientifico risale al 1963, ad opera di Carlo Balbiano d'Aramengo. Il GGN ha svolto nuove accurate ricerche negli anni 1981-1991. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)