Descrizione
Note:
Descrizione:
Attraverso l'ingresso di ridotte dimensioni ed occultato da arbusti, si accede ad una saletta con pavimento in ghiaietto fine, residuo della dissoluzione del conglomerato costituito in gran parte da elementi non carsificabili in matrice calcarea (v. bibliografia).
Restano poche tracce, a parte il grande masso centrale, del probabile crollo che deve aver interessato l'ingresso e la saletta, creando l'attuale morfologia. Questo può far presupporre un utilizzo di qualche genere da parte dell'uomo (che potrebbe aver asportato l'accumulo di crollo), di cui non rimangono segni certi. Sul masso centrale si notano i resti di quelle che dovevano essere discrete stalattiti e piccoli drappeggi.
L'originale condotta, sulla parete nord, è ancora integra (viste le dimensioni) e presenta alcune concrezioni, sfuggite ai vandali per le loro ridotte dimensioni, di tipica formazione subacquea; questo lascia intuire che l'eventuale risorgenza sifonasse in questo tratto, peraltro in discesa, prima di sboccare all'esterno, o formare una pozza permanente in periodi secchi.
Fenomeni analoghi sono conosciuti nella stessa formazione e relativamente vicini, tra cui è degna di nota la pozza del 'Balin', tuttora usata per l'irrigazione di orti.
(tratto da: Labirinti n.12; testo: C. Vaselli)
Itinerario:
Da Acqui Bagni, percorrere la SS 334 nella Valle Erro in direzione Sassello. Giunti al ponte sul torrente Erro soprannominato delle 'due provincie', che di fatto segna il confine tra le provincie di Alessandria e Savona, svoltare seguendo le indicazioni Mioglia-Miogliola. Oltrepassata Miogliola di circa 1 km si lascia l'asfalto immettendosi, a destra, sullo sterrato che conduce alla località Brovi (IGM) indicata sul bivio con segnaletica poco evidente. Percorso 1,5 km circa, si giunge nelle vicinanze di un costone roccioso, con vegetazione prevalentemente arbustiva, posto sulla destra del senso di marcia. Lasciate le auto in uno slargo poco distante, risalire il suddetto costone facilitati dalla conformazione a comodi gradoni, partendo dal limite SW a livello della sede stradale. La cavità si apre sul versante sud, seminascosta da arbusti, a q. 410 slm.
(tratto da: Labirinti n.12; testo: C. Vaselli)
Storia: