Barma di San Giovanni (PI2584)

Dati principali
Sinonimi
Primo segnalatore
Località
SANTUARIO DI SAN GIOVANNI
Area
Valle
RIO DI BELE
Montagna
MAZZANO
Coordinate
Lat: 45.6581392, Lon: 7.9926414, Quota: 1021 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 9 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: n.d. +: 0 m Totale: 0 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
Descrizione:
La Barma di S. Giovanni è già citata in una pubblicazione del 1 7 02. La sua storia è la storia del Santuario di S. Giovanni d'Andorno, che, cresciutovi attorno, l'ha incorporata. Oggi la grotta costituisce la prima cappella destra della chiesa, ed è stata allargata artificialmente in ogni direzione, tanto che non sappiamo quale fosse in origine la forma e la profondità del riparo ("barma") sotto cui la leggenda vuole sia stata trovata la statua che ancor oggi vi si ammira. L'allargamento è stato facile perché si tratta, come dice l'Historia settecentesca, di "Rocca molle e marcia": in quest'area del plutone della Valle del Cervo, infatti, il magma si è raffreddato più velocemente che non altrove, e la sienite si presenta perciò con aspetto nettamente porfirico, a grossi cristalli di ortoclasio. Questi ultimi si disgregano con estrema facilità, e la roccia è quindi friabilissima.
Poche centinaia di metri sotto il Santuario, lungo l'antica mulattiera, si vede a sinistra un riparo emisferico, una "marmitta" naturale scavata nella
medesima roccia, che può forse suggerirci come fosse in origine la barma di San Giovanni. Attorno a quest'ultima sono fiorite leggende e tradizioni. La statua, che i pastori allontanavano dalla grotta, spariva misteriosamente e tornava nella Barma da sola. Quando poi fu rubata, a uno dei ladri che la schernì offrendole un riccio di castagna e dicendole "piglia Gian, mangia" il vendicativo Giovanni Battista subito seccò un braccio, cosicché gli altri, impauriti, si pentirono e restituirono il mal tolto. In sostanza, la Barma di San Giovanni è la sorella minore della famosa Barma d'Oropa: nata più tardi e da premesse più modeste, la tradizione religiosa qui è rimasta su di un piano più locale - il che, tra l'altro, ha salvato la grotta. Mentre a Oropa infatti l'ampliamento della chiesa fu di tale portata da condurre alla demolizione del masso erratico sotto cui c'era la grotta, a S. Giovanni si inglobarono nel santuario la barma e il masso, che ancora vediamo sporgere dalla facciata della chiesa. (C. Gavazzi - Orso Speleo Biellese n° 5 - 1977)
Itinerario:
Lungo la strada che da Rosazza porta ad Oropa, attraverso la conosciutissima galleria voluta dal senatore Rosazza, su un ampio piano, oggi
pressoché contornato da una centenaria foresta di faggi, è stato realizzato nel 1600 l'Ospizio di S. Giovanni che ha inglobato un vistoso affioramento di sienite. La grotta si apre all'interno della chiesa, di cui costituisce la prima cappella a destra. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Storia:
Relazioni
Geologia: Rocce Intrusive (es. Granito, Diorite, Sienite)
Meteorologia:
Idrologia:
Fauna:
Associazioni speleo:
Alias:
Grotte collegate:
Foto

Nessuna foto disponibile.