Descrizione
Note:
Descrizione:
All'ampio ingresso squadrato segue un pozzo profondo 5 m, facilmente discendibile in arrampicata. Il fondo è ingombro di ogni genere di rifiuti, tra cui carogne di animali. Al di sotto si intravede un ulteriore vano, non visitato a causa del rivoltante odore sprigionato da una carogna in decomposizione.
La grotta si apre in una lente di calcefiri biancastri a grana grossolana, con numerose venature verdi e rosse, di colore marrone per alterazione superficiale; la concentrazione di calcite raggiunge il 90% nelle zone più pure, scendendo al disotto del 10 % in quelle colorate. La larghezza della lente non supera i 2-3 m; le pareti della grotta infatti si trovano già al contatto con gli gneiss.
La grotta è impostata lungo una serie di fratture orientate NE, concordi con il piano di scistosità.
L' aspetto squadrato dei vani fa pensare ad una genesi prettamente di natura tettonica, pur non mancando chiari segni di dissoluzione carsica.
(tratto da: Labirinti n.13; testo G.D. Cella, M. Ricci)
Itinerario:
Al principio del paese di lnuggio prendere il sentiero che si innalza lungo la linea di massima pendenza; dopo una decina di minuti prendere sulla destra una traccia che, dopo aver attraversato un canale, porta ai cavalletti di una teleferica, in prossimità di alcuni affioramenti rocciosi.
La grotta si apre 2 m sotto.
(tratto da: Labirinti n.13; testo G.D. Cella, M. Ricci)
Storia: