Descrizione
Note:
Descrizione:
Tra le numerose e profonde fessurazioni che interessano l'affioramento, si è formato un vano coperto, relativamente ampio che, ancora in un
recente passato, deve essere stato adibito ad usi di deposito. Parte del pavimento risulta infatti coperto con piccole lastre rocciose, mentre all'esterno si possono identificare due ripiani erbosi, uno dei quali chiaramente utilizzato quale sedile.
L'area circostante è ancora adibita a pascolo, per agevolare il quale è stata costruita, poco a monte, una baita, oggi in uso come stalla, ma
assai decadente. Sulla sua facciata però, resiste all'usura del tempo una grande scritta: Alpe Crovaccia.
Ouesto può chiarire il "mistero" toponomastico che interessa la successivamente, sulla CTR la baita è indicata come Alpe Croazia.
Sulla cartografia IGM e, Tale toponimo risulta però estraneo all'intera toponomastica dell'area d'Oropa. Anni fa se n'era anche discusso, finendo per attribuire il nome alla possibile e lontana presenza di qualche pastore slavo. La scritta sembra invece chiarire l'origine locale del nome. Il corvo è chiamato in zona "cruasch", crovaccia potrebbe essere stato il primo tentativo di italianizzazione, croazia l'assonanza adottata dall'IGM, di senso compiuto, più prossima alla pronuncia, Sarà andata così? La massa rocciosa che contiene il riparo rientra tra le rocce classificate, sul F0 43 - Biella della carta geologica, come appartenenti alla serie Sesia Lanzo. Si tratta di micascisti che presentano intrusioni
quarzitiche. Sulle rocce esposte a sud, sono presenti incisioni: un piccolo incavo, verticale di sezione rettangolare, una data (1859) con il nove molto abraso ed un piccolo delta. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Itinerario:
Dal Piazzale esterno basso del Santuario di Oropa, verso il cimitero. Poi su strada asfaltata fino agli evidenti ripetitori tele-radio-televisivi di Regione Croazia.
Superate e villette che caratterizzano detta regione, si può notare, sulla destra, alla sommità di un modesto rilievo, un evidente affioramento roccioso che si sviluppa fino in prossimità della strada.
Da uno spiazzo, già situato nel vallone del torrente Oremo, parte una traccia di sentiero che porta a detta sommità. L'ingresso del riparo è visibile solamente dal lato settentrionale. (tratto da: Panta Rei - Antologia 2001-2014)
Storia: