Descrizione
Note:
Descrizione:
Il primo tratto è costituito da una galleria discendente colma di detriti, che va percorsa con cautela specie nel tratto terminale: la possibilità di innescare una frana, che potrebbe poi estendersi all’intero deposito non è trascurabile!
Dopo circa 7 m la grotta gira a sinistra e dopo una quindicina di metri la grotta diviene verticale; due chiodi a fessura sulla destra (lasciati) permettono di raggiungere in sicurezza la verticale del pozzo da dove, grazie a un tubo metallico incastrato tra le pareti (rimosso), è possibile scendere nel vuoto atterrando 17 metri più in basso.
E’ opportuno che l’intera discesa sia impegnata da una sola persona per volta.
La base è costituita da detrito, in particolare modo accumulatosi alla base del pozzo; è possibile percorrere il lato a monte, in salita e sottostante il ramo di ingresso, per circa 5 m; verso valle il percorso è piuttosto pianeggiante e, dopo aver superato un vistoso masso, diviene intransitabile dopo una quindicina di metri.
La grotta è di chiara origine tettonica.
Pare impostata lungo fratture impostate NNW-SSE e NNE-SSW, che paiono parallele alle vicine bastionate della valle di Bionca e del Pizzo Pojala. Potrebbe quindi trattarsi di fratture di rilascio di versante, allargatesi per effetto gravitativo.
Stando alla carta geologica, dovremmo trovarci in presenza di calcescisti biotitici, a volte anfibolitici, di età triassico-giurassica.
Un campione di roccia prelevato a una cinquantina di metri dall’ingresso, evidenzia una struttura di tipo breccioso-conglomeratico, con assenza di carbonato di calcio.
Non è stata osservata presenza di marmi, neppure in profondità.
(tratto da: Labirinti n. 27; testo: V. Botta, G.D. Cella)
Itinerario:
Parcheggiata l’auto nello spiazzo sottostante la diga di Agaro (prima di inoltrarsi nel secondo tratto della galleria, verificare che la stessa non sia impegnata da mezzi provenienti in senso inverso; solo nei pressi dell’unica curva è possibile fare manovra!), si raggiunge la casa del custode, quindi si costeggia il lago lungo la sua sponda occidentale.
Raggiunte le baite a fondo lago (1h), si segue il ripido sentiero sulla sinistra (piuttosto maltracciato nel tratto iniziale) che porta all’alpe Bionca (45’ se siete abbastanza allenati).
Chi non ama i percorsi ripidi, può prendere un sentiero alternativo che dapprima costeggia ancora il lago, poi risale dolcemente nel bosco fino a raggiungere l’Alpe Topera, e quindi porta all’alpe Bionca; in questo caso preventivate 1h e 15’.
Proseguite sempre risalendo il vallone di Bionca in direzione del passo del Muretto, per sentiero non sempre ben tracciato, ma comunque intuibile; dopo circa 45 minuti, incrocerete un bel sentiero proveniente da sinistra (Valle di Pojala), in prossimità di un cartello che indica “Passo del Muretto”; prendetelo, e dopo una decina di minuti di dolce salita svallerete nella valle di Pojala, in prossimità di alcune indicazioni sentieristiche.
Qui, dovete affidarvi alla fortuna: proseguite in direzione ENE per circa 300 m, innalzandovi di circa 40 fino a incontrare una lunga frattura coperta: è la Voragine del Gerontocomio!
Se tutto va bene, preventivate 3 h e 15’ di cammino.
In alternativa, dall’Alpe Bionca potete seguire il comodo sentiero per l’Alpe Pojala, da dove dolci pendii portano alla nostra grotta; risparmierete 15-20 minuti di cammino, ma orientarsi nell’ultimo tratto è più difficile.
Evitate invece assolutamente il sentiero, indicato da alcune carte escursionistiche, che dal lago di Agaro porta direttamente all’Alpe Pojala, costeggiando la cascata: non esiste! O meglio, esiste una traccia valutabile EE/A (portatevi 30 m di corda, se proprio volete farla).
(tratto da: Labirinti n. 27; testo: V. Botta, G.D. Cella)
Storia: