Descrizione
Note:
Descrizione:
Al P30 segue un P10 che scarica e dà accesso ad una triplice possibilità di prosecuzione. La via migliore è quella mediana, che si raggiunge da una finestra a 3 m dal fondo del pozzo. Qui ci si infila in un piccolo cunicolo, oltre cui un saltino e poi un P15 immettono nella Galerie de la Trapanelle, di grandi dimensioni. Si prosegue in ripida discesa, fra blocchi instabili, fino ad un risalto di 5 m, su cui grava una grossa pietra. Per scendere occorre scavalcarne l'imbocco e andare poco oltre, procedendo in arrampicata.
L'ambiente franoso continua con un P4 ed un P10 cui si deve prestare particolare attenzione. Un P15 (risalito per 50 m, chiude) ed un passaggio scavato, seguito da un P10 ed un P9 portano ad un trivio: verso valle, superati alcuni metri stretti, un P37 (che è stato anche traversato, ma inutilmente) chiude raggiungendo il punto più profondo della cavità, a -215 m. Verso monte invece, in alto, un ampio meandro porta alla base di un camino, in cui risale tutta l'aria della grotta.
La quota dell'ingresso e la forte corrente d'aria rendono la cavità particolarmente interessante; un'eventuale giunzione con il Cappa, distante meno di 200 m in linea d'aria, porterebbe il sistema della Conca delle Carsene a superare abbondantemente i -900 m di profondità. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Itinerario:
L'ingresso, di ridotte dimensioni, si apre su una piccola ed aerea cengia, dodici metri più in basso di Punta Straldi, molto vicino al cippo di confine n.229. La sigla alfa1 è impressa all'entrata. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Storia:
La scoperta è del 1986, ad opera dell'ACN che, dopo diverse disostruzioni per superare i primi metri assai stretti, giunse alla sommità di un bel P30. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)