Abisso di Perabruna (PI289)

Dati principali
Sinonimi
ABISSO DI PIETRABRUNA
Primo segnalatore
Località
FRAZIONE CASOTTO
Area
CIMA VERZERA - ANTOROTO
Valle
Montagna
CRESTA DELLA PIETRABRUNA
Coordinate
Lat: 44.1904385, Lon: 7.8888649, Quota: 2080 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 400 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: 194 m +: n.d. Totale: 194 m
Sistema carsico
Sistema di Borello
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
Descrizione:
L’ingresso è costituito da un maestoso pozzo profondo 50 m direttamente accessibile anche alla sua base. Dopo una breve galleria ascendente ha inizio un profondo pozzo che si scende in prima battuta per 15 m fino ad un terrazzo e successivamente per 50 m. Da qui una sequenza di salti (15, 10 e 14) immette in un facile meandro fino all’ultimo salto da 30 m che conduce al salone del vecchio fondo: un grosso ambiente di forma ellittica caratterizzato ai lati da grandi conoidi detritiche. Attraverso una ripida e franosa risalita si può accedere al ramo che conduce all’attuale fondo, raggiungibile anche con un breve condotto che parte dalla sala stessa. Tutta la grotta è percorsa da una debole corrente d’aria che si perde nel salone di quota -187 m. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Dalla casa di caccia della Pietrabruna (strada privata dalla Colla di Casotto) ci si porta sotto la vetta della Pietrabruna, ove questa è tagliata in due da una fessura verticale. Aggirato sulla destra un imbuto doliniforme, si raggiunge, traversando pendii molto ripidi con arbusti, la base di un canalino erboso, interrotto da due salti rocciosi; alla sua sommità si apre l'ampio ingresso inferiore dell'abisso. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
L’abisso è ubicato in comune di Ormea nei pressi della Colla dei Termini lungo i ripidi versanti della dorsale di Perabruna che guardano la Val Casotto, ad alcune centinaia di metri dall’ingresso della Voragine della Ciuaiera. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
Scoperto dal GSP nel 1965 ed esplorato dallo stesso gruppo tra gli anni 1965 e 1967 fino alla quota -187 m. Nel 1974 ad opera dello SCT venne esplorato un meandro ascendente che risale quasi fino in superficie. Più recentemente, nel 1990, il GSG ha scoperto una diramazione che, partendo dal salone terminale a quota -187 m, conduce al nuovo fondo (-194 m). (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Foto
Foto cavità

Massimo Sciandra - Licenza: CC BY-SA 4.0