Abisso Porker (PI3172)

Dati principali
Sinonimi
GARBO DU BEDUN DA E CUATRU CORNE
Primo segnalatore
Località
Area
Mondolé
Valle
MAUDAGNA
Montagna
Coordinate
Lat: 44.2354762, Lon: 7.7697935, Quota: n.d. UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 160 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: 140 m +: n.d. Totale: 140 m
Sistema carsico
Sistema di Artesina
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
Descrizione:
La cavità si apre con un primo saltino di 15 m per scendere su uno stretto mandrino percorribile in due direzioni: verso sud pochi metri conducono ad una saletta con una scritta in nerofumo; verso nord invece una breve condottina, con forte aria, oltrepassa un’instabile frana, ora precariamente consolidata da ingegnosi puntelli di acciaio appositamente realizzati. Da qui una risalita di 3 m porta finalmente ad un ambiente più vasto chiamato dai primi esploratori la Sala delle 36 Canne (dimensioni 10 x 5 m). L’ambiente, decisamente di crollo, si dirama in numerosi piccoli anfratti e grossi blocchi di frana, nella quale è possibile individuare oltre una breve strettoia, il salto successivo di 8 m la cui base si trova alla profondità di -30 m dall’ingresso.
Da qui la cavità perde quota con un meandro poco inclinato, il quale raccoglie anche le acque di un modesto torrentello (0,1 l/s), per sopraggiungere dopo circa 20 m sull’orlo di un ulteriore pozzetto di 13 m e di ragionevoli dimensioni (diametro circa 5 m). Dalla partenza del P13 è possibile con un aereo traversino entrare in uno stretto cunicolo e scendere un parallelo pozzetto anch’esso di 15 m (Pozzo dell’Eclissi) occluso alla base, oppure scendere direttamente il P13 per seguire la via del fondo. Ora la grotta sembra cominciare a svelare i suoi segreti, precipitando con un pozzo da 38 m per stringere su una fessura molto ventilata, di difficile disostruzione. A circa metà pozzo però una provvidenziale finestra adduce ad un pozzo-camino parallelo al P38, evidentemente controllato dalla stessa debolezza tettonica. Oltrepassata una fessura sul pavimento, la cavità prosegue verso il fondo con le morfologie decisamente tettoniche del Pozzo Agorafobia, una frattura verticale, di larghezza decimetrica, che precipita sino alla profondità di circa -147 m. Un pavimento di lame intasa il fondo decisamente tettonico, senza però impedire all’aria di transitare liberamente per la cavità.
Nonostante l’ingresso sia ad oggi occluso da massi, il fondo presenta forti circolazioni d’aria e sarebbe da rivedere bene. Pericolosa frana a -15 m. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
La grotta è ubicata circa 500m a NW della Cappella della Balma a ridosso di Costa Losera, in corrispondenza di una depressione. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
Il nome nasce da quanto si narra che gli esploratori abbiano visto prima di entrare nella cavità: un caprone dalle quattro corna. L’ingresso, posto sul versante sud-est di Costa Losera, era già noto ai torinesi (GSP) con il nome di Abisso Porker (inserito a catasto) i quali ne scesero il primo pozzetto di circa 15 m sino ad una ventosa, ma pericolosa frana di massi. Nel 1998 alcuni liguri (GSS e GSA) scavano tra i blocchi guadagnando così la prosecuzione verso l’attuale fondo. Ad oggi l’ingresso risulta però ostruito da grosse pietre, probabilmente per opera di pastori locali. La grotta si sviluppa prevalentemente nella serie giurassica del Malm. Anche se non è stato possibile effettuare verifiche idrologiche con traccianti, è ragionevole correlare la cavità al Sistema di Costa Losera-Abisso Dolly-Artesina (distanza circa 1,5 km, dislivello 400 m). (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Foto
Foto cavità

Paolo Lombardi - Licenza: CC BY-SA 4.0