Descrizione
Note:
Descrizione:
L’ingresso è un P30, seguito da un P80, da un paio di pozzi minori e da un P32, il Pozzo del Traverso, a -190 m. Di qui partono le vie per i diversi fondi: -287, -280, -307, -322 e -455 m, che si raggiungono attraverso una sterminata sequenza di pozzi.
A -60 m, si separa dalla via principale il Pozzo Caramazza, chiuso da detrito.
Al Pozzo del Traverso, la via più immediata porta al fondo di -280 m. Alla base del pozzo si apre una piccola forra, a cui segue una serie di salti (P20, P16, P18), e una frattura che porta direttamente al fondo.
Di fronte alla partenza del Pozzo del Traverso, si apre, ben visibile, una sala, spazzata da una violenta corrente d’aria: inizia il Ramo delle Aragoniti, antica galleria fossile, suborizzontale, interrotta da frequenti crolli, che si sviluppa in direzione sud.
Verso la metà del ramo, il Pozzo delle Concrezioni, un P39, sprofonda verso un articolato alternarsi di fratture e pozzi fino a raggiungere il fondo di -287 m. Un bivio, posto poco più in alto, porta al Ramo della Frana, dove una forra conduce a un grandioso salone di crollo alla profondità di 307 m.
Ancora dal Pozzo del Traverso si genera un‘ulteriore via: verso nord, le anguste, ventose Gallerie della Sabbia scendono (P20) in un salone di crollo. Dal lato opposto della sala si apre il Pozzo Bernacca, un tubo di 80 m, pericoloso per il bordo detritico, a cui segue una forretta, semifossile, ad andamento meandriforme.
Un P25 e un meandro, caratterizzato da frequenti crolli, conducono al Pozzo Milliampere, un P53 seguito da una forra interrotta da vari pozzetti, che conducono alla strettoia di -393 m. Un meandro fortemente inclinato, interrotto da un grande pozzo a campana mettono fine al ramo a -455 m, la seconda maggiore profondità del sistema del Mongioie.
A metà del Pozzo Bernacca, si spalanca una grande galleria di crollo, lunga una cinquantina di metri. La Galleria di Mezzanotte, impostata su una faglia, sfocia in una grande sala. Tra i massi ha origine un’ulteriore galleria, nella quale si aprono numerosi grandi pozzi: è il Ramo delle Grandi Verte.
Seguendo la violenta corrente d’aria, dopo una cinquantina di metri, si spalanca un pozzo di 107 m (disceso nell’agosto ‘94): il fondo a -328 m, è una frattura verticale.
Traversando sopra la partenza del P107 la galleria continua ventosa proseguendo verso NNE intercettando altri pozzi (tuttora in corso di esplorazione). (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Da Viozene, in Val Tanaro, si imbocca il sentiero per Pian Rosso e il rifugio Mongioie. Si seguono quindi le indicazioni per il Bocchino d’Aseo. Dopo un’ora di cammino circa, si prende, a sinistra, una disagevole traccia in corrispondenza del canalone dei Poggi. L’ingresso della grotta, al centro del canale, è protetto da una grossa lamiera metallica. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
La grotta si apre nei calcari del Dogger e fu scoperta ed aperta dal GSI nel 1992. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)