Descrizione
Note:
Descrizione:
Il pozzo d'ingresso, d'una quindicina di metri e intervallato da un restringimento, immette in una sala dal fondo nevoso; di qui, un cunicolo ventoso mena alla sommità di un bel P30. Al fondo, superata la strettoia del Dio Caprone, s'imbocca un PIO, però chiuso alla base. Occorre traversarlo a metà, così da raggiungere un terrazzo dal quale parte un ampio P50 (Discarica); infine, superata una tranquilla fessura verticale, Imene, che ne costituisce il primo tratto, si scende il conclusivo P25. Alla base -una pentola- si sviluppa per pochi metri uno stretto meandro, in cui transita solo poca dell'aria della grotta e che diviene presto impercorribile, nonostante varie (primitive) puntate di disostruzione.
L'abisso è stato anche accuratamente ispezionato con faretti e risalite, ma pare che, se c'è una possibilità di prosecuzione, questa sia proprio al fondo, benché l'aria si perda quasi totalmente all'attacco del P.50. Trigomiro rimane molto interessante per via della sua posizione: qualche centinaio di metri più in basso, infatti, corrono le grandi gallerie freatiche del Cappa; entrarvi significherebbe accorciare significativamente il viaggio che, per raggiungere le sue zone più profonde, si compie normalmente utilizzando l'ingresso del Denver. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Itinerario:
L'Abisso Trigomiro si trova nel bel mezzo della Conca delle Carsene. Partendo dalla capanna Morgantini al primo tornante della vecchia mulattiera si devia verso destra in direzione degli evidenti pascoli (traccia di sentiero).
Attraversata la zona erbosa ci si porta alla base delle pareti fino ad intercettare i segni del vecchio "sentiero dei biellesi". A questo punto si scende in direzione Conca delle Carsene/ Denver. Dopo circa un'ora di cammino dalla Morgantini il sentiero si fa pianeggiante e attraversa una zona di rododendri in corrispondenza del vallone del Cappa. Sulla destra s'incontra una prima evidente caverna e, poco più avanti, un P10 segna l'inizio di Trigomiro. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Storia:
Il suo ingresso, trovandosi proprio sul "sentiero dei biellesi", era da tempo conosciuto dai frequentatori delle Carsene. Una spessa coltre di neve e ghiaccio, però, in corrispondenza di un restringimento a metà del pozzo d'ingresso, ha rappresentato per molto tempo un deterrente a qualsiasi tentativo di esplorazione. È solo nell'agosto del '97 che, approfittando delle favorevoli condizioni della neve, il GSBi ci va a ricacciare il
naso e stavolta con miglior sorte. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)