Descrizione
Note:
Descrizione:
Come altri buchi allineati alla base del blocco calcareo sembra rappresentare un antichissimo (cenozoico) livello di scorrimento idrico a pieno carico: forse un lembo della rete freatica pre-messiniana che interessava a monte il settore Ferà - Marguareis.
L'attuale sviluppo esplorato della Porta del Sole è il risultato di un grande ciclo di svuotamento del G.S.I. iniziato nel marzo 1988 e portato avanti sino al 2001, con grande accanimento nei primi due anni, poi con impegno più saltuario (anche per le obiettive difficoltà della disostruzione).
La cavità al momento dell'individuazione era costituita da una cavernetta lunga ca. 5 m, rifugio stagionale di camosci, con il suolo appianato di depositi termoclastici ed eolici.
L'ingresso ha una tipica sezione ad arco (alta 3 m e larga mediamente 4) che immette nella saletta suborizzontale. La posizione, la situazione geologica (calcari di Val Tanarello molto favorevoli alla carsificazione) e geomorfologici (alcuni aspetti di condotto a pressione seppure mascherato dall'azione degli agenti esogeni) avevano spinto a tentare uno svuotamento del vacuo.
Lo svuotamento, sul lato NW della cavernetta, ha portato all'apertura di un passaggio, sempre in direz. NW, con modeste curvature, ad inclinazione tra 30° e 35° (questa pendenza segna in pratica l'andamento del soffitto, costituito dalla immersione della bancata di calcari del Malm).
Non si conoscono in realtà le vere dimensioni della condotta, indicativamente plurimetrica, a sezione ellittica, molto allungata lungo il piano di discontinuità: nel riempimento che occupava, pressoché completamente il vacuo, si è praticata una sezione mediamente alta 1 metro e larga 1,20 -1,30 (per avere dimensioni transitabili e per l'evacuazione dei materiali di scavo).
Nell'ultima parte disostruita la pendenza del soffitto diminuisce (quasi ad essere suborizzontale): rimane la speranza che sia il braccio inferiore del paleosifone. Certo l'antica via fossile verso il Ferà e protoLabassa è ancora distante.
I riempimenti della Porta del Sole sono complessi e articolati in un lungo arco di tempo: prevalgono i riempimenti calcareo - terrigeni e argilloso - limosi (a zone fossiliferi) con forti apporti di elementi crioclastici. Oltre a formazioni sta- lattitiche (da centimetriche a decimetriche) si alternano, nel tratto discendente crostoni sta- lagmitici, testimonianze delle variazioni climatiche pleistoceniche - oloceniche (tratto da: La gola della Fascette, Atti del convegno "Alle origini del Tanaro"; Testo: Gilberto Calandri).
Itinerario:
Si apre, nella parte più alta della Gola delle Fascette, alla base di una falesia di calcari del Malm: è la cavità a più alta quota di questo settore, oltre 200 metri più in alto del thalweg. Si raggiunge da Upega seguendo la mulattiera per il passo di Lagaré: dal poggio che si affaccia sulla gola si traversa sino alla base delle balze mediane che strapiombano tra Bombassa e costone di fronte alla Fus (tratto da: La gola della Fascette, Atti del convegno "Alle origini del Tanaro"; Testo: Gilberto Calandri).
Storia: