Tana del Bric delle Tane (PI1873)

Dati principali
Sinonimi
TANA DEL GINO
Primo segnalatore
Località
BRIC DELLE TANE
Area
Valle
Montagna
Coordinate
Lat: 44.4931522, Lon: 8.3647437, Quota: 456 m IGM 1:25000 Geografiche M.Mario (OVEST)
Estensione
Totale: 9 mPlanimetrica: 5 mSviluppo: n.d.
Profondità
-: 5 m +: n.d. Totale: 5 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
La cavità è stata indicata con il numero PI23 in Stalattiti e Stalagmiti n. 23 (1997). Coordinate CTR 1:10.000: 44° 29" 38.5" N - 8° 22' 00,3" E
Descrizione:
Ci si cala nel pozzetto iniziale, terroso e ricoperto da un forte spessore di foglie, con pareti di terra inconsistente. Si prosegue in una stretta galleria tettonica in pendenza. Dopo 3-4 m si incontra un blocco di pietre incastrato a metà della galleria. Salendoci, si cammina in piano per un paio di metri: un buco mette in collegamento con il settore inferiore, mentre oltre una frana restringe la galleria fino a occluderla.
Nella parte bassa la galleria è stretta: dopo una dolce svolta si incontra nuovamente la frana.
Alla base un buchetto impercorribile conduce alla parte inferiore della frattura.
Il terreno circostante, di natura prevalentemente arenaceo-marnosa, è interessato da una serie di marcate fratture, che hanno dato origine in superficie ad una serie di impressionanti trinceroni; questa tormentata morfologia è probabilmente all'origine del toponimo "Bric delle Tane".
La roccia che ospita la grotta è un'arenaria grigio-giallastra, piuttosto ricca in elementi di colore verde (serpentiniti), con un contenuto di calcari che si aggira intorno al 5%.
La genesi è prettamente tettonica; è assente ogni traccia di azione carsica.
Il giorno della visita, con una temperatura esterna di 27.5°C, non abbiamo osservato alcun movimento di aria; le pareti si presentavano abbastanza umide, pur trattandosi di un periodo siccitoso.
All'interno della grotta abbiamo rinvenuto un esemplare di chirottero in letargo, quasi sicuramente un Rhinolophus ferrumequinum. (tratto da: Stalattiti e Stalagmiti n. 23; testo: Cella GD, Ruggiero S, Verrini A)
Itinerario:
Seguendo la strada comunale che da Dego si dirige verso Giusvalla si devìa, subito dopo Località Girini, verso Pareto. Appena dopo aver attraversato il secondo ponte, alcuni chilometri più avanti, si imbocca una strada sterrata sulla destra e la si segue fino al punto in cui, sulla sinistra in alto, diventa visibile un'abitazione colorata di rosso. A questo punto si devia a destra, lungo una carrareccia inizialmente in discesa, poco battuta. La si segue, oltre l'attraversamento di un ruscello, dapprima prendendo a destra, poi più in alto a sinistra, fino ad uno spiazzo ricavato recentemente per il taglio del legname (attenzione, è una mulattiera molto ripida). E' ora possibile lasciare l'auto e attraversare in quota l'attacco di un rio, spostandosi in direzione di Pareto per alcune decine di metri. Il pertugio si apre all'interno di una lunga incisione del terreno, come se ne trovano parecchie nell'area. (tratto da: Stalattiti e Stalagmiti n. 23; testo: Cella GD, Ruggiero S, Verrini A)
Storia:
Relazioni
Geologia:
Meteorologia:
Idrologia:
Fauna:
Associazioni speleo:
Alias:
Grotte collegate:
Foto

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