Descrizione
Note:
Descrizione:
Conosciuta come un breve meandro a cielo aperto intasato da pietre e neve sul fondo (GSP 1972), è stata velocemente scavata sul fondo durante il campo estivo del 2007 (LSD), quando le condizioni particolarmente ridotte del nevaio hanno consentito di oltrepassare la frana, limite del conosciuto e sbucare su un vasto pozzo da 50 m. Le esplorazioni estive hanno portato l’abisso alla profondità di -120 m. Il fondo attualmente è costituito da una pericolosa frana, che dovrà essere messa in sicurezza per consentire il prosieguo delle esplorazioni. La morfologia della cavità è tipica del carso d’alta montagna, governata pesantemente dalla tettonica e dalla litologia, con grandi pozzi verticali (due P50) intervallati da brevi meandri impostati su piani di stratificazione dei calcari giurassici del Dogger.
L’abisso è un possibile e molto probabile ennesimo ingresso per scendere nei Réseaux di PB; è tuttora in corso di esplorazione. Aria da ingresso basso. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Ubicata in zona Omega del Marguareis, sul versante sud-est della dorsale che dalla Cima delle Saline (cresta Maraquaià) degrada sino alla Punta Arpetti. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia: