Descrizione
Note:
Descrizione:
L'.abisso, poco oltre l'ingresso, sprofonda in un bel P33; alla base si palesa un cambiamento lito-morfologico: la prosecuzione, infatti, assume un aspetto meandriforme e diventa assai franosa. Si scende dapprima un breve salto di 3 m, a cui segue una forra in forte pendenza su massi instabili. Un P6 immette in una strettoia che accede a un P60 di notevoli dimensioni, nei calcari del Trias.
La faglia su cui si sviluppa ha direzione 220°N. Circa a metà, il pozzo si allarga ulteriormente e, poco sotto, due grosse finestre danno accesso a due pozzi laterali: il primo, diretto proseguimento della faglia, l'altro perpendicolare. Il fondo, posto a quota -121 m, chiude su detrito.
L'abisso è stato rivisto nel 1984 senza risultati. La corrente d'aria è debole.
Sono possibili scariche di pietre sul P6 e sul P60. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Itinerario:
Dalla capanna Morgantini si segue la mulattiera per il Passo del Baban, abbandonandola all'altezza del Gias dell'Ortica, si prosegue vero il Bric Bassa del Carbone sul suo versante meridionale, mantenendo la quota. In corrispondenza dei primi affioramenti rocciosi, tra grossi massi, si apre lo stretto ingresso. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Storia:
La grotta fu scoperta nel 1973 dal GSAM, che si fermò a quota -60 m, su frana che occlude una fessura. Due anni più tardi, grazie ad un importante lavoro di disostruzione, lo stesso gruppo superò l'ostacolo e raggiunse l'attuale profondità. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)