Grotta dell'Orso di Bec Ronzino (PI150)

Dati principali
Sinonimi
Primo segnalatore
Località
FRAZIONE VALDINFERNO
Area
Rocca d'Orse - Valdinferno
Valle
Montagna
BEC RONZINO
Coordinate
Lat: 44.181379, Lon: 7.9446338, Quota: 1627 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 100 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: 12 m +: n.d. Totale: 12 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Da Pian Bernardo, raggiunta l'estremità occidentale dei Prati sopra le Balze, e precisamente la quota 1541, seguire il sentiero per il Bee Ronzino per circa 100 metri di dislivello fino a raggiungere una specie di poggio sulla cresta N. Di qui proseguire in piano per qualche decina di metri, poi risalire verso una piccola paretina di roccia a forma di nicchia, in cima a un breve pendio erboso. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Descrizione
Note:
Descrizione:
La cavità si apre nei calcari del giura in prossimità del contatto col cretaceo. Un breve cunicolo di 6 metri conduce in una piccola saletta dove si nota un'azione a spongework con vani a nicchia tondeggianti c comunicanti con piccole aperture. Segue un breve tratto di galleria impostata su diaclasi a sezione molto allungata verso l'alto. Dopo una strettoia si perviene in una saletta di m 6 X 3+4 a pianta rettangolare con fenomeni di crollo e riempimenti accompagnati da una modesta azione litogenica. E' formata dall'incontro di due diaclasi dirette rispettivamente secondo le due principali direzioni di fratturazione che interessano l'intera cavità: N + 30° O e N + 120° O. Appunto lungo una galleria impostata su diaclasi del 2° tipo si può proseguire per circa 10 metri fino a raggiungere una piccola saletta priva di prosecuzioni praticabili.
A metà circa della precedente galleria, sulla parete a sud, a due metri dal suolo si apre una stretta galleria che senza diramazioni si addentra per 62 metri. E' impostata su una rete di fratture fra di loro perpendicolari ed è sempre di dimensioni molto modeste e di transito relativamente scomodo. In volta si nota un iniziale condotto a pressione originatosi in corrispondenza delle diaclasi; in alcuni punti è stato asportato da fenomeni di crollo. Il condotto è poi stato approfondito formando una forra caratterizzata da meandri e marmitte sventrate. Sul suo talweg
una notevole diminuzione di portata ha poi dato origine a un piccolo solco largo circa 15-30 centimetri e che va approfondendosi nella parte terminale della galleria. Dopo un'ultima svolta ad angolo retto, dovuta ad una nuova diaclasi, la cavità termina in una specie di sifone interrato. L'attuale portata è molto limitata e al momento della visita si trattava d'un modestissimo rivoletto d'acqua che iniziava per stillicidio e scorreva verso l'interno del monte.
La parte iniziale della cavità si presenta invece asciutta e priva di stillicidio, anche quando le precipitazioni esterne sono piuttosto abbondanti. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Itinerario:
Storia:
Foto
Foto cavità

Raffaella Zerbetto - Licenza: CC BY-SA 4.0