Pozzo Omega-2 degli Stanti (PI875)

Dati principali
Sinonimi
Abisso 5000
Primo segnalatore
Località
Area
CIMA VERZERA - ANTOROTO
Valle
Montagna
Coordinate
Lat: 44.1948519, Lon: 7.853518, Quota: 1850 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 215 mPlanimetrica: 112 mSviluppo: n.d.
Profondità
-: 126 m +: n.d. Totale: 126 m
Sistema carsico
Sistema di Mottera
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
Descrizione:
L’ingresso presenta uno stretto salto di 5 m, a cui segue una strettoia, ormai allargata, e un successivo salto di 8 m. Da qui ha origine un angusto meandro di 45 m, intervallato da un P5, che ha richiesto anni di disostruzione. Al termine del meandro, si spalanca un bel pozzo da 45 m in vuoto.
L’ambiente alla base è grande e dà accesso ad un ampio meandro e ad alcune risalite non ancora terminate, che si aprono fra i blocchi.
Seguendo il meandro verso valle, si incontra una verticale di 30 m che porta ad un’ampia sala, il cui fondo è ostruito da una frana concrezionata, alla quota di -148 m.
Numerosi tentativi di disostruzione sono stati effettuati seguendo l’aria nella parte alta della sala, ma senza risultati apprezzabili. Le possibilità esplorative rimangono legate alla disostruzione di un piccolo foro sul fondo. Nella grotta l’aria è debole, probabilmente in relazione alla vicinanza col sovrastante Buco di Dino, che presenta forte circolazione da ingresso alto.
L’abisso, sovrapposto alla zona di Esselunga nella Grotta della Mottera, è molto interessante per una possibile giunzione, che aprirebbe nuove prospettive esplorative. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
La zona in cui è ubicata la grotta è l’Alpe degli Stanti, Val Corsaglia. Da Ormea si raggiunge l’abitato di Cascine, da cui si percorrono 12 km di strada sterrata, fino alla Colla dei Termini; altri 4 km portano alla casera delle Celle degli Stanti, dove termina la via.
Si prosegue quindi con il sentiero che, a mezza costa, percorre la dorsale in direzione nord, fin sotto Cima Verzera. Giunti in prossimità di un’evidente cavità, Il buco di Dino, si abbandona il sentiero per scendere lungo la massima pendenza, fino ad un successivo inghiottitoio, appunto l’Abisso 5000. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
L’abisso venne scoperto nel 1983 dallo SCT e risulta essere l’unica cavità verticale della zona il cui ingresso non sia ostruito da detriti. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Relazioni
Geologia:
Meteorologia:
Idrologia:
Fauna:
Associazioni speleo:
Alias:
Grotte collegate:
Foto
Foto cavità

Raffaella Zerbetto - Licenza: CC BY-SA 4.0