Abisso Venantur (PI977)

Dati principali
Sinonimi
Q248
Primo segnalatore
Località
Area
Marguareis - Pian Ballaur - Saline
Valle
Montagna
Coordinate
Lat: 44.1601391, Lon: 7.7063392, Quota: 2090 m UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 300 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: 120 m +: n.d. Totale: 120 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Aperta
Note chiusura
Descrizione
Note:
Descrizione:
La grotta ha uno sviluppo soprattutto verticale. Nella prima parte si alternano meandri e saltini: l’elemento morfogenetico principale è una discontinuità strutturale suborizzontale. Si arriva poi ad un bel P50 con sezione a fuso, che scampana verso il fondo. Lungo il pozzo si notano diverse finestre ancora da esplorare.
Da notare che, in corrispondenza del pozzo, si passa dai calcari del Cretaceo a quelli del Malm. Dalla base del pozzo, si arriva ad un pozzo-fessura di 7-8 m. Da qui, un ulteriore salto di pochi metri immette in una saletta da cui si dipartono meandri, che chiudono in strettoie non ancora superate. Gli altri rami presenti nella cavità riprendono i motivi morfologici esistenti in quest’ultimo tratto della grotta (brevi pozzi e meandri stretti) proseguendo, per ora, su strettoie insuperabili. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Per raggiungere la grotta, si segue il sentiero che dal Colle dei Signori porta alla capanna Saracco-Volante e lo si abbandona, scendendo verso il fianco orientale del Dorso di Mucca (la dorsale che separa la conca del Solai dalla piana della Chiusetta). L’ingresso è uno sprofondamento in un prato, al quale segue un ripido meandro scavato nei calcari scistosi del Cretaceo. Prestare attenzione a dove si lasciano gli zaini: un soffio di vento e si ritrovano 100 m più in basso. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
La grotta è stata scoperta nel 1984 dal GSP, che però si è fermato, dopo i primi metri, su una difficile strettoia. Due anni dopo, si supera la strettoia e si raggiunge l’attuale fondo. Alla fine degli anni ‘90 il GSP tenta lungamente di trovare prosucuzioni. È stata poi rivista nel 2007 dal GSP, che ha tentato di allargare la strettoia finale ma ancora una volta senza successo. A differenza delle altre grotte della zona (PB, J. Noir, Indiano, ecc.) ha una circolazione d’aria che la fa funzionare da ingresso alto. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Foto
Foto cavità

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