Abisso di Benesì (PI1013)

Dati principali
Sinonimi
Primo segnalatore
Località
BORGATA BENESÌ
Area
MONTE TAMONE
Valle
Montagna
Coordinate
Lat: 44.3729599, Lon: 7.4044392, Quota: n.d. UTM WGS84 32T
Estensione
Totale: 1504 mPlanimetrica: n.d.Sviluppo: n.d.
Profondità
-: 163 m +: n.d. Totale: 163 m
Sistema carsico
Praticabilità
Ambiente
Archeologico:
Marino:
Lacustre:
Rischio ambientale
Stato
Chiusa
Note chiusura
ATTENZIONE: Attualmente (inizio maggio 2024) la grotta risulta inaccessibile. Le frequenti pioggie delle ultime settimane stanno facendo collassare la dolina d'ingresso e il tubo d'ingresso è invaso da colate di fango che precipitano nel pozzo iniziale. Aggiorneremo questa nota in base agli sviluppi futuri.
Descrizione
Note:
Descrizione:
Entrati nell'intubamento di circa 9 m e passata la strettoia, ci si trova sospesi sul P9 che precede il P37. Procedendo nella voragine si arriva tramite una serie di pozzetti, fino al fondo del ramo vecchio a -111 m. Dalla base del P37, risalendo una vistosa colata d1 calcite, si entra nel cunicolo Linus, nel quale s1 trovano in successione la partenza del primo e del secondo ramo nuovo. Il primo presenta alcune difficoltà dovute a restringimenti iniziali, il secondo è decisamente comodo sino al sifone terminale. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Itinerario:
Da Bernezzo seguire le indicazioni per Sant'Anna e poi alla borgata Tetti Benesl per strada dapprima asfaltata e poi sterrata. Dalla borgata seguire il sentiero che parte dalla fontana e una traccia qualche decina di metri dietro le case. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Storia:
Fu scoperto nel '54 dagli abitanti della borgata Tetti Benesi, nel corso di uno scavo in un sito individuato da un frate rabdomante alla ricerca d'acqua. Fu esplorato per la prima volta nel '55 dal Gruppo Speleologico Cuneese Espero. Successivamente a tempi alterni, a causa dei ripetuti cedimenti del terreno e riscavo del pozzetto artificiale d'ingresso, dai gruppi Specus di Cuneo, dal GSP fino al fondo d1 -108 m e dal GS Frejus che aggiornava la profondità a -111 m.
Nei primi anni '90 il GSVP riaprì nuovamente l'abisso, scoprì altri due rami nuovi, sistemò definitivamente l'ingresso tramite tubi di cemento chiusi con botola e lucchetto. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Foto
Foto cavità

Archivio GSAM - Licenza: CC BY 4.0