Descrizione
Note:
Descrizione:
La grotta si apre in una dolina, di forma alquanto allungata, nel prato. Il fondo della dolina è costituito da terriccio con qualche sasso e vi sono, abbandonati, alcuni paletti utilizzati forse per tracciare piste da sci. La grotta è impostata sulla stessa frattura che ospita anche la PI2529. L'ingresso è costituito da un saltino di due metri all'estremità NE della dolina (a 2 o 3 metri di distanza, all'estremità opposta, vi è l'ingresso della PI2529). Si scende il saltino in arrampicata (contrapposizione, schiena a destra).
Alla base c'è uno stretto, ripido scivolo terroso con qualche masso di crollo, scivolo ben presto interrotto da un altro salto, più alto (circa 3 m) ma più facile del primo.
Alla sua base, la frattura prosegue molto alta, con il fondo costituito da un nuovo scivolo inclinato. Oltre un terzo, più modesto dislivello, la frattura prosegue, stretta, almeno per qualche altro metro. Il pavimento del fondo è occupato da terriccio con qualche masso di crollo e qualche resto di sostanze fluitate.
La roccia è ovunque alquanto degradata e, al passaggio, dà luogo facilmente a piccoli, innocui crolli.
Al momento delle visite (25.8 e 9.11.1996) la grotta era piuttosto secca, né erano avvertibili correnti d'aria.
In occasione della seconda delle due visite, l'ingresso era totalmente ostruito da circa mezzo metro di neve e la temperatura interna era di -2 °C.
(tratto da: Labirinti n.19; testo: G.D. Cella, M. Ricci, J. Calcagno)
Itinerario:
Dal rifugio Maria Luisa si prosegue lungo la strada per il Passo San Giacomo fino ad arrivare, dopo breve tratto, alla diga del Toggia dove si lascia l'auto. Attraversata la diga, si prosegue per tracce verso est fino ad attraversare un torrentello che è l'emissario del lago Castel e che va a gettarsi nel Toggia. Subito oltre si incontra un discreto sentiero che si abbandona dopo una decina di minuti per una traccia sulla destra che risale, in diagonale, la scarpata che delimita a ovest i pianalti dei laghi Boden. Arrivati ai pianalti, si continua verso nord-ovest fino ad incontrare,
in breve, uno spettacolare inghiottitoio in cui si getta l'emissario di uno dei laghi Boden. Si contano ora 46 m verso sud fino ad incontrare una frattura sulla quale è impostata una marcata trincea (non è la sola nelle vicinanze). Seguendola verso valle, si incontra, dopo una ventina di metri, un ulteriore sprofondamento (dolina) in cui si aprono, a pochi metri l'una dall'altra, la PI2528 e la PI2529 (circa 45 minuti di cammino).
(tratto da: Labirinti n.19; testo: G.D. Cella, M. Ricci, J. Calcagno)
Storia: