Descrizione
Note:
Descrizione:
L'ingresso basso (m 1 X 4) volto a S, aperto in calcare del trias, immette attraverso un restringimento in un salone ascendente (m 10 X 25) con frane e setti rocciosi, isolati dalla fusione di cavità aperte in diaclasi parallele (ben visibili nella volta); ai lati vi sono brevi cunicoli e laminatoi. Il salone termina dopo breve salita in un vano chiuso con nicchiette e pozza d'acqua in disgelo. Verso la sua metà presenta sul lato destro una spaccatura attraverso cui si accede a un cunicolo con nicchie e anfratti laterali, e pareti a tratti rivestite di colate calcaree. Il corridoio quindi svolta, si apre in uno slargo con frane e termina in fessura intasata da terriccio; a sinistra presenta una angusta diramazione a fondo fangoso. In totale la grotta misura m 143 di lunghezza e ha un dislivello di m-6.
E' stata rilevata una temperatura di 7,2 °C nelle parti più interne (giugno); ivi l'umidità è forte e frequente lo stillicidio. Una debole copertura rocciosa separa la cavità dal pianoro carsico sovrastante. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
I rami di sinistra iniziano in prossimità del fondo del salone, vi si accede tramite una stretta fessura da percorrere in opposizione per circa dieci metri, al termine un breve saltino porta al centro di una serie di diaclasi minori rispetto alle precedenti.
Tutta questa zona è caratterizzata da grandi quantità di mond milk sulle pareti e da depositi pelitici sul pavimento.
Percorrendo la diaclasi più a destra, caratterizzata da alcune splendide concrezioni e da una severa strettoia ascendente, si perviene a "Truciolandia" prosecuzione naturale, ostruita da depositi litochimici, del salone principale, questa zona è sicuramente la più concrezionata di tutta la cavità.
Gli ultimi rami minori denominati "Son stanco son stufo" presentano delle piccole diaclasi parallele collegate da stretti passaggi. Le grandi quantità di latte di monte fortemente idratato, presenti in questo tratto rendono la progressione alquanto bagnata (tratto da: Lux in tenebris n. 7, testo: A. Pastorelli).
Itinerario:
Storia: