Descrizione
Note:
Descrizione:
L’ingresso è uno scivolo di frana lungo circa 10 m che porta al primo salto. Alla base del pozzo di 13 m, un pendio detritico fa da raccordo ad una successione di saltini su un piano di faglia subverticale. Una sequenza di piccoli ambienti di erosione e pozzetti con ampi calderoni conduce ad una successione di pozzi a campana l’ultimo dei quali (P50) raggiunge la profondità di -203 m. Alla base del P50 la grotta diverge, in direzione occidentale il Ramo Belin ma in Due, dall’altra il P100, che porta verso il primo fondo e la giunzione con PB.
RAMO BELIN MA IN DUE
Dalla base del pozzo, si risale ad una galleria che si affaccia a metà di un P40, mai risalito, alla base del quale un altro pozzo conduce ad uno stretto meandro. Scendendo lungo il meandro si arriva ad un pozzo che, dopo un passaggio stretto e un altro salto, chiude in strettoia. Risalendo il meandro, si giunge ad un salto, parallelo al precedente, che porta nella Via del Vecchio Fondo.
VIA DEL VECCHIO FONDO
Il P100 si sviluppa seguendo un piano di diaclasi subverticale orientata da SE a NW. Lungo questa direttrice, la cavità si sviluppa in approfondimento verticale con una ampia forra meandriforme e una successione di piccoli saltini fino a -371 m. Qui la forra cambia direzione, piegando a 90° e seguendo una frattura in direzione 210° N, sino a -400 m. Qui la cavità si orienta decisamente verso ovest, sotto Pian Ballaur.
Dopo una serie di pozzetti, si passa bruscamente a strettissimi passaggi, con tratti fangosi e concrezionati (numerosi by pass tutti impraticabili). A -468 m un meandrino impraticabile con acqua costituisce il termine della progressione.
RAMO DELLA GIUNZIONE
Un traverso sul P100 porta, attraverso una finestra, ad un nuovo ramo. Di qui sono tre i punti in cui Omega 3 si collega a PB. La via più veloce è quella che, dalla finestra, segue il primo pozzo che si incontra. Si scendono ancora alcuni salti, fino a giungere al Pozzo Pessimismo e Fastidio, che raggiunge la parte finale dei Réseau B, dove si legge la scritta lasciata dal GSP. A metà del pozzo è possibile traversare e raggiungere un arrivo, che nuovamente si butta nei Réseau B, o proseguire lungo la galleria.
La via originale della giunzione, dalla finestra sul P100 segue invece una successione di salti e meandri fino ad una forra che si affaccia su Réseau B. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Omega 3 si apre nel largo vallone glacio-carsico tra la Cima delle Saline e Pian Ballaur. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
Durante i campi all’S2 (1982-84) il GSI aveva cercato di aprire (anche con metodi violenti) la fessura in fondo alla dolina di Omega 3, ma senza nessun risultato. Nel luglio del 1994 la pietra oltre il fondo della dolina andò giù per una decina di metri. Il grosso delle esplorazioni verrà effettuato già durante il ‘94.
Il ‘98 fu l’anno decisivo: a fine luglio Omega 3 divenne il 13° ingresso di PB, poi il mese dopo fu trovato un altro punto di contatto con PB a -477 m e, infine, a ottobre venne congiunta per la 3° volta con PB, dal ramo Pessimismo e Fastidio. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)