Descrizione
Note:
Descrizione:
L’ingresso porta ad un grande ambiente dove, sulla sinistra, parte la Risalita Ke-bab, al termine della quale una serie di saltini e un meandro stretto portano alla partenza del P80 (Non vedo Ruiz). Alla base di questo grande pozzo, parte una condotta lunga alcune centinaia di metri, che poi si approfondisce in un largo meandro 20 m più in basso.
Una via con una sequenza di P38, P27, P25 conduce nella Terra Tra i Due Laghi, zona compresa tra i due sifoni terminali di PB.
Poco oltre il meandro, 50 m di cunicoli stretti e fangosi (Peu de Feu), riaperti col piccone, portano alle gallerie fossili Re Mida. Si scavalca quindi un P130, che cade diritto su uno specchio d’acqua (in pianta, oltre il limite raggiunto da F. Vergier nel sifone di PB), per discendere poi una serie di brevi salti. Alla base del secondo salto, verso monte, s’imbocca una via che porta sull’orlo d’un pozzo-camino: il Lysergic Emanation, che prosegue sia in basso per 40 m, sia verso l’alto per 130 m. A circa 60 m d’altezza, s’affacciano le Gallerie Trofessore Dabino (anche conosciute come Pago e Cago), che provengono dalle zone sommitali del Weng Wei, impressionante verticale, risalita per 150 m dalla base del Canyon Fighiera dell’Abisso Filologa.
Scendendo invece il terzo salto delle Re Mida, ci si immette in una frattura parallela a quella descritta sinora (si tratta della frattura originaria lungo cui si sviluppa Filologa), pervenendo ad un altro bivio: verso monte si sviluppa, in ripida salita, la Galleria Eliogabalo che, dopo diverse decine di metri, si affaccia sul Lysergic Emanation. Verso valle, si susseguono tratti in meandro, in galleria, una stretta forra ed alcuni traversi, che arrivano ad una frana. Attraversandola si raggiunge un intrecciato reticolo freatico, il Pentivio. Qui giungono le Gallerie Cheschifo, di dimensioni e sviluppo anche notevoli e le Aldebaran, chiuse da grandi riempimenti fangosi. A fianco dell’imbocco per le Cheschifo, scendono le recenti Che Sturia e le Ancora Più Schifo (anni 2005-6), che iniziano puntando in direzione di Labassa, ma si perdono presto in risalite chiuse, in sale fangose e franose senza speranze di prosecuzione.
Un’altra delle condotte del Pentivio conduce alla base del Droctulft, gran torre ascendente, scalata per circa 80 m, che a +50 m intercetta un complesso piano di gallerie, tuttora in esplorazione.
Verso E, inizia la Galleria delle Inutili con altre varie diramazioni più o meno rilevate, che sembrano tutte chiudere.
Verso ovest e poi subito in direzione N-NE, si sviluppa Presa della Pastiglia (2007), meandro in salita, con acqua, prossimo ed allineato alle gallerie alte di Filologa (Trofessore Dabino); le esplorazioni sono tutt’ora in corso.
Verso S-SW infine, si giunge nella sala di frana in cui giunge l’ultimo pozzo degli Sciacalli. Ci si trova presto nelle Gallerie di Bruttadonna, dal caratteristico soffitto piatto, come le Gallerie di Belladonna in PB, che scendono decise per una cinquantina di metri, intercettando poi una frattura (Cloacher). A monte questa stringe, mentre a valle (N-NO) termina su un sifone fangoso.
Sulla sinistra di Bruttadonna, si apre una galleria freatica, Danza Serba, oggetto di scavi nell’estate 2008 e che dà qualche speranza di congiunzione con Labassa.
Bruttadonna e Cloacher sono state attentamente perlustrate dagli imperiesi tra il 2005 e il 2008. È stato individuato, attraverso lo svuotamento di alcuni sifonetti, un interessante ramo che diverge dalle parti terminali di Bruttadonna e si dirige verso il Ferà.
In periodi di disgelo il P80 potrebbe non essere praticabile. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerario:
Da Carnino Superiore si sale verso il Passo delle Mastrelle, seguendo il sentiero per la capanna Saracco-Volante. Circa 50 m sotto il passo, spostandosi di una trentina di metri a sinistra del sentiero, alla base delle paretine rocciose, si apre il noto ingresso. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Storia:
A partire dal 1973, furono numerosi quanto infruttuosi i tentativi di disostruzione, principalmente ad opera di speleologi torinesi, francesi ed imperiesi. La prosecuzione fu scoperta dal GSI nel 1987, quando, risalito il camino nel salone iniziale, si entrò in una forretta e poi in un meandro, che precipita in un grosso P80. Alla base del pozzo si è già in Piaggia Bella, nelle regioni delle Porte di Ferro, esplorate dal GSP tra fine degli anni ‘70 e metà ‘80, grazie a complesse e aeree arrampicate (Olonese Volante, Li Po) partite dalla base del lontano Canyon Torino. I torinesi ripresero ad occuparsi della zona nell’ottica di superare il fondo di PB. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)